L’Aeronautica Militare è una delle quattro Forze Armate dello Stato. Insieme con Esercito, Marina Militare e Carabinieri costituisce lo strumento di difesa del Paese, ossia il dispositivo che garantisce quella cornice di sicurezza, in Italia e all’estero, indispensabile al tranquillo svolgimento della vita di tutti i giorni, nel rispetto di quei principi di libertà, democrazia, salvaguardia assoluta dei diritti e della dignità dell’individuo, che sono i fondamenti connotativi della nostra identità nazionale.
L’Aeronautica Militare ha il compito principale di difendere lo spazio aereo italiano da qualunque violazione, prevenendo e neutralizzando gli eventuali pericoli provenienti dal cielo; ma non solo: ha anche il compito di offrire il supporto alle missioni di pace fuori dai confini nazionali, alle missioni umanitarie e di provvedere al soccorso aereo. Come si può facilmente intuire, questo mandato è arduo, soprattutto in un periodo d’instabilità come quello attuale, nel quale il terrorismo ha drammaticamente dimostrato di poter colpire con tecniche d’attacco variegate e tragicamente fantasiose. Il nostro sistema di difesa aerea si è però adeguato ai tempi, divenendo negli ultimi anni più efficace e flessibile anche con l’ausilio, indispensabile, di una buona organizzazione e della tecnologia, anzi della tecnologia d’avanguardia di cui l’Aeronautica Militare non è soltanto un fruitore ma, è da sempre un “fornitore” vitale e stimolante.
D’altra parte, nel campo aeronautico e del volo militare, l’Italia ha da sempre occupato una posizione di rilievo nel mondo, sin da quando agli inizi del Novecento il volo con un mezzo “più pesante dell’aria” si andava affermando, offrendo all’uomo la possibilità di una nuova sfida.

Dal primo, fondamentale, “balzo” dei fratelli Wright il 17 dicembre 1903, il progresso dell’aviazione e dell’impiego militare del mezzo aereo è imprescindibilmente collegato al genio e all’inventiva, tra gli altri, degli italiani. Fu italiano, ad esempio, il primo utilizzo bellico dell’aeroplano: nel 1911 durante la Guerra di Libia. Italiane furono poi sia le imprese delle grandi trasvolate in “solitario” sia quelle in “formazione”.
I valori cavallereschi della caccia aerea trovarono in Italia un’ampia diffusione: durante la Grande Guerra, l’aviazione era già in grado di schierare una compagine di aviatori invidiabile per le generalizzate doti di abilità e ardimento. Non possiamo non ricordare Francesco Baracca, Silvio Scaroni, Pier Ruggero Piccio, Ruffo di Calabria, solo per citare i più famosi, al tempo popolari quanto i divi televisivi di oggi. Sono i nomi che, insieme con altri, costituirono la 91a Squadriglia, chiamata opportunamente “Squadriglia degli Assi”. E nel II Conflitto Mondiale soltanto l’esito tragico della guerra ha fatto passare in secondo piano molte imprese ugualmente valorose dei nostri piloti, il cui eroismo venne riconosciuto anche dagli avversari, primo fra tutti Winston Churchill. Di pari passo con la capacità di utilizzare bene l’aeroplano, si sviluppava in Italia, durante gli anni Venti, anche il pensiero dottrinario che è alla base dell’impiego del mezzo aereo.
Fu proprio un italiano, Giulio Douhet, il più importante teorico del “potere aereo”: le sue dottrine del “dominio dell’aria” sono valide ancora oggi e su di esse sono state modellate le forze aeree di tutto il mondo, non escluse quella statunitense e britannica. Durante l’impegno bellico della Grande Guerra, inoltre, un Paese prettamente agricolo e rurale come il nostro operò uno sforzo poderoso e gettò le basi della sua industria aeronautica. Tra le due Guerre Mondiali, il progresso aeronautico procedette in modo vorticoso; per l’Aeronautica Italiana fu la stagione dei voli collettivi, le trasvolate di massa del Mediterraneo, dell’Atlantico e dei record. Trionfali furono le imprese che portarono formazioni di velivoli italiani, gli idrovolanti S-55, capitanate da Italo Balbo, ad ammarare nella baia di Rio de Janeiro nel 1931 e di New York nel 1933. Record di velocità, di altezza, di volo senza scalo, di volo rovescio: in una decina d’anni l’Aeronautica italiana conquistò più di cento primati. Nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra, l’Italia deteneva 33 degli 84 primati contemplati dalla Federazione Aeronautica Internazionale. Ma questo non era sufficiente per primeggiare, e la guerra mise impietosamente a nudo i limiti di tali risultati: per scelte politiche, che in queste pagine non è né possibile né opportuno illustrare, i nostri record rimasero splendide e geniali realtà confinate in una propria dimensione, ma non seppero tradursi in quell’impulso necessario e possibile allo sviluppo della tecnologia aeronautica applicata ai mezzi di “tutti i giorni”. In ogni caso, in quel periodo avventuroso e controverso sono state gettate le basi di quella tradizione e cultura aeronautica che è diventata patrimonio del Paese e di ogni cittadino.
Da ormai quasi novant’anni i velivoli dell’Aeronautica Militare solcano i cieli di tutto il mondo. Aeroplani di ogni Specialità, dalle caratteristiche e soluzioni tecnologiche sempre all’avanguardia, pilotati da uomini che hanno portato il loro contributo a tinte forti, a volte tragiche, nell’appassionante trama della storia e del progresso aeronautico, tessuta giorno dopo giorno con grandi imprese ma anche con azioni della quotidianità, solo apparentemente “trascurabili”. Quello che è da tenere sempre presente è che i compiti, l’organizzazione, il personale e i mezzi dell’Aeronautica Militare di oggi sono il frutto dell’evoluzione di uno strumento di difesa che si è adeguato ai tempi, che ha seguito passo passo l’incedere del nostro Paese che, dal dopoguerra ai nostri giorni, ha conquistato un posto di rilievo nel consesso delle Nazioni più sviluppate e progredite del mondo.
L’Aeronautica Militare è oggi un’organizzazione che esprime, insieme con le altre Forze Armate e le altre Istituzioni dello Stato, il livello di ambizione internazionale dell’Italia, che afferma la volontà di un Paese civile, democratico, pacifico di difendere da ogni possibile violazione i valori di libertà e di progresso civile, di libera circolazione delle idee e degli individui. L’Aeronautica Militare è attualmente un’organizzazione all’avanguardia tecnologica che traina il progresso scientifico e industriale del Paese e che svolge, oggi come e più che in passato, il ruolo che le compete al servizio della difesa e della sicurezza, interna e internazionale.
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